Nei cieli della Virginia e della Florida volano degli oggetti non identificati. Lo assicurano cinque Marines che hanno raccontato la loto testimonianza prima ai loro superiori e poi al New York Times.
In particolare, uno di loro, il luogotenente Ryan Graves, ha affermato di aver visto questi ‘ospiti’ quasi ogni giorno tra il 2014 e il 2015 e che gli oggetti potevano raggiungere velocità supersoniche e altezze di 30.000 piedi senza alcun motore visibile o sistemi infrarossi.
Graves, che ha riferito le sue osservazioni anche al Pentagono e al Congresso, ha assicurato che “questi oggetti sarebbero là fuori per tutto il giorno”.
Ma ciò che più lo ha sorpreso è la loro capacità di fermarsi rapidamente, virare all’istante e accelerare subito e a velocità supersonica. Manovre, queste, che nessun pilota in carne e ossa, soggetto alla forza di gravità, avrebbe potuto compiere.
”La velocità non ti uccide”, ha detto Graves. “L’arresto o l’accelerazione sì”.
Nessuno dei 5 piloti ha parlato espressamente di Ufo, ma si sono limitati a dire che questi oggetti nel cielo non sono classificabili, senza ipotizzarne la natura, aggiungendo che nessun drone opera nella zona. “Siamo qui per fare un ottimo lavoro non per creare miti”.
Non è la prima volta
Non è la prima volta che il Pentagono si occupa di Ufo. Nel dicembre del 2017, sempre il New York Times, riportò la notizia di un programma di ricerca di extraterrestri (semplificando).
Il suo nome è “Advanced Aerospace Threat Identification Program”, (ovvero “Programma avanzato per l’identificazione delle minacce aerospaziali”) e per i due anni precedenti era stato condotto da un team super-selezionato che lavorava dietro segnalazioni dei piloti dell’aeronautica militare su oggetti volanti non identificati e fenomeni inspiegabili avvistati.
Per il suo piano segretissimo, il Pentagono aveva stanziato 22 milioni di dollari all’anno (circa 19 milioni di euro).
Una goccia in un oceano se paragonato ai 600 milioni di dollari totali messi sul tavolo dal Dipartimento della Difesa. E così avrebbe dovuto essere, al punto che nessuno, al di fuori del Pentagono, era mai venuto a conoscenza del programma fino ad ora, fin quando un portavoce ha confermato la sua esistenza aggiungendo che è stato chiuso nel 2012.
Stando, però, a quanto riporta il quotidiano di New York, che cita fonti accreditate, le indagini su questi avvistamenti continuano e che ad essere finiti sono solo i finanziamenti.
Secondo la Marina Usa nel 2004 a 100 miglia dalla costa sono stati registrati “oggetti volanti che apparivano all’improvviso a 80.000 piedi di altezza, si tuffavano in direzione dell’oceano e poi si fermavano d’un tratto all’altezza di 20.000 piedi. Quindi, come erano apparsi, sparivano”.
Prima di allora le forze armate americane si erano interessate agli oggetti volanti non identificati nel 1952 con il “Project Blue Book”, quando studiarono fino al 1969 oltre 12mila avvistamenti, di cui un centinaio rimasero inspiegabili. Ma quaranta anni dopo, la Difesa americana torna a interessarsi dei possibili nemici dello spazio, e lo fa mettendo sul piatto una buona dose di finanziamenti.
Fonte: https://www.agi.it/estero/marines_usa_ufo-5561306/news/2019-05-29/
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